Infertilità

Maternità

La Dott.ssa Carla Casale, psicologa a Torino, si occupa dell’infertilità dal punto di vista psicologico.

E’ uno spazio dedicato alle persone che stanno vivendo sofferenze e forti emozioni in seguito alle difficoltà nella ricerca di un figlio e che desiderano intraprendere un percorso di procreazione medicalmente assistita (PMA) o un percorso adottivo.


Cos’è l’infertilità

Le coppie in età feconda che riscontrano difficoltà e problemi d’infertilità sono in aumento. La condizione di non riuscire ad avere figli in maniera naturale è più comune di quanto si pensi.

È fondamentale che l’infertilità di coppia possa essere presa in carico da professionisti che lavorino in rete in un contesto di sostegno multidisciplinare.

È importante che la coppia si rivolga a medici specializzati che possano indirizzarla verso un adeguato percorso medico e di supporto psicofisico capace di individuare in maniera specifica quale sia il problema di base di ogni singola coppia.

Si fa diagnosi d’infertilità alle coppie che non riescono ad avere un figlio dopo almeno un anno di tentativi. Alcune volte il problema dell’infertilità è risolvibile con interventi medici e chirurgici; ma altre volte è, invece, necessario ricorrere all’inseminazione artificiale, alla procreazione medicalmente assistita o a un percorso adottivo in cui si tenga conto dell’importanza di un adeguato sostegno psicologico.


Le cause dell’infertilità

La sterilità è un disturbo che riguarda non solo i singoli individui, ma deve tener conto delle coppie nel loro insieme: nel loro nucleo famigliare. Il potenziale di fertilità va sempre letto nella specificità della coppia, in quanto, sono i due componenti in esame, che ne creano le condizioni ultime.

Non vanno tralasciati gli assetti relazionali e sociali che le persone investono nel progetto di diventare genitori.


Non è da sottovalutare il tema tempo

E bene che una coppia che ha rapporti liberi e non protetti da più di un anno e non ha ottenendo risultati positivi chieda aiuto il prima possibile. L’età delle persone considerate infertili tende a essere in linea con l’aumento dell’età in cui le coppie ricercano un figlio. L’età media della ricerca di un figlio si è spostata di circa dieci anni negli ultimi decenni per svariati motivi sociali e organizzativi che obbligano le coppie a posticipare nel tempo il decidere di avere un figlio. Oggi giorno, le coppie tendono a trovare in primis una sicurezza lavorativa ed economica e solo successivamente, ricercare e progettare il primo figlio intorno alla quarta decade della vita per un maggior senso di sicurezza a livello sociale.


L’infertilità dal punto di vista psicologico

L’infertilità rappresenta un problema psicologico importante che va via via intensificandosi negli ultimi decenni. Le sofferenze a livello psicologico delle persone che si rivolgono a centri per l’inseminazione artificiale, la procreazione assistita o a percorsi adottivi sono sempre più numerose.

Come psicologa, mi focalizzo sulla parte cognitiva ed emotiva vissuta dalle coppie durante tutto nel procedersi dei percorsi per diventare genitori.

Gli stati emotivi e le intense frustrazioni che vivono le coppie infertili possono manifestarsi con stress psicosociale e ansia e sono spesso accompagnati da difficoltà relazionali.


Possibili reazioni psicofisiche delle coppie di fronte alla loro infertilità

Le coppie inizialmente sperimentano stupore e sorpresa diventando consapevoli della diagnosi d’infertilità. Le coppie riscontrano un grande senso di frustrazione quando viene loro negata la possibilità fisiologica di diventare genitori.

Con la consapevolezza, le coppie si ritrovano a vivere momenti di sconforto caratterizzati da sentimenti contrastanti come la rabbia, la frustrazione e l’angoscia. Le persone cominciano, così, a farsi innumerevoli domande a riguardo e punirsi per la loro situazione.

Questa condizione di malessere, se protratta a lungo nel tempo, potrebbe portare a crisi di coppia e allontanamenti relazionali che coinvolgono la comunicazione e l’attività sessuale. I molti tentativi di fallimento vissuti dalle coppie incidono significativamente su tali conflitti e potrebbero portare a litigi irreparabili.


Infertilità e incidenza sulla sfera sessuale di coppia

L’influenza dell’infertilità sulla sessualità di coppia non è da lasciare in secondo piano. La sessualità e i rapporti intimi di coppia sono temi molto delicati da preservare per il benessere psicofisico e relazionale dell’individuo.

I problemi della sfera sessuale possono comparire o amplificarsi da fattori esterni, come l’infertilità, peggiorando l’andamento dei rapporti intimi e la sessualità di coppia con rapporti meno spontanei ma finalizzati al raggiungimento esasperato dello scopo prefissato: l’avere un figlio. In questa condizione, la sessualità perde di spontaneità; il desiderio per l’altro tende a infievolirsi portando con sé non poche difficoltà relazionali e l’insorgenza di molteplici disturbi sessuali (desiderio ipoattivo, eiaculazione precoce e difficoltà nel raggiungere l’orgasmo).


Come scegliere se continuare a provarci o decidere di smettere?

La pressione sociale è molto forte e le coppie che non riescono ad avere figli si ritrovano ad affrontare difficoltà non solo a livello di coppia, ma di fronte al mondo e alle innumerevoli aspettative di parenti e amici.

Il percorso adottivo può essere una valida alternativa che, però porta con sé tematiche altrettanto significative quali l’appartenenza e talvolta la difficoltà di accettazione da parte di famigliari e amici.

Come psicologa, nell’accompagnare le coppie con problemi d’infertilità, al percorso di fecondazione medicalmente assistita e al percorso adottivo, ho come focus primario l’obiettivo di co-costruire insieme ai partner una solida consapevolezza delle difficoltà vissute negli anni e dei molteplici tentativi non andati a buon fine durante il lungo percorso intrapreso.

Arriva un momento che le coppie devono potersi dare e concedere l’opportunità di uno “stop” ripercorrendo soprattutto le innumerevoli tappe dolorose e cariche di emozioni che hanno vissuto e superato assieme per sapersi ritrovare e darsi un perché non colpevolizzante ma in qualche modo costruttivo per il loro futuro assieme e non ritrovarsi a un punto di rottura totale.

La coppia deve ricominciare a vivere nella condivisione la loro relazione e porsi altri obiettivi “procreativi” che non prevedano necessariamente l’avere un figlio ma il creare progetti di vita assieme.

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