Chi sono

Dott.ssa Carla Casale psicologa

Mi chiamo Carla Casale ho quarant’anni e tante passioni: cercherò, in questo spazio, di parlarvi un po’ di me e creare le basi per una relazione strutturata e carica di significati che, in un ambiente collaborativo e centrato sul benessere del paziente, possa trasformarsi nell’inizio del percorso che potremmo percorrere assieme.

A livello professionale sono una psicologa e una consulente sessuale. Ho sempre desiderato intraprendere questo cammino; sin da quando ero una giovane donna alla ricerca della strada da calcare nel mio futuro.

Nonostante questo forte richiamo, c’è voluto parecchio tempo per concretamente decidermi a intraprendere tale percorso formativo e iscrivermi alla facoltà di psicologia, a indirizzo Clinico e di Comunità, presso l’ Istituto Universitario Salesiano Torino Rebaudengo (IUSTO).

Alla fine ho seguito il cuore e l’amore per questa professione ha avuto il suo giusto posto nella mia vita.

Dopo sette anni di studi, tirocini vari e tanto lavoro su me stessa, sul mio modo di essere e sul mio presentarmi alla vita ho finalmente realizzato il mio sogno.

Nel frattempo, per non farmi mancare nulla, ho seguito un’altra mia grande passione e ho preso con fermezza la decisione di formarmi per diventare Consulente Sessuale, frequentando un master di I livello a orientamento cognitivo, della durata di due anni. In questo periodo, con l’intento di approfondire ulteriormente le mie competenze nel campo della sessualità, ho ultimato il master di II livello, sempre della durata di due anni, per specializzarmi come Sessuologo Clinico.

La passione nel campo della sessualità mi ha portato, tra l’altro, a formarmi con una tesi magistrale sull’amore, con titolo “ Il verbo Amare”, dove ho potuto tracciare un filo rosso che collegasse amore e sessualità e toccasse diversi punti, a mio parere, fondamentali sul tema.

L’idea di inoltrarmi negli infiniti significati attribuibili al verbo “amare” è venuta dalla curiosità di capire cosa questo sentimento significhi, abbia significato e significherà sempre nel susseguirsi delle emozioni vissute e ricercate dagli uomini e dalle donne.

Nella tesi ho voluto creare un continuum tracciando un percorso che spaziando da visioni cattoliche dell’intendere l’amore arrivi a quelle forme di espressione di tale sentimento non monogame dove si pone l’attenzione su quelle attitudini amorose in cui si condividono affetti e/o rapporti intimi con più partner in un contesto di consensualità e reciproca condivisione.

Nel tirocinio post laurea, della durata di mille ore, ho potuto frequentare una clinica di procreazione medicalmente assistita, dove ho toccato con mano la sofferenza riscontrata dalle coppie che faticano ad avere dei figli.

Attratta in tale ambito, come contro parte dell’essere stata adottata da neonata con un’adozione internazionale, ho voluto immergermi in quel sentimento doloroso e carico di sofferenze, che può emergere nelle coppie aventi delle difficoltà al coronare il loro grande sogno di diventare genitori.

In questo percorso ho potuto avvicinarmi ancor di più ai miei genitori adottivi e vivere indirettamente con loro il lungo e tortuoso tragitto che loro stessi hanno dovuto compiere e affrontare per potermi avere al loro fianco e donarmi amore incondizionato.

Al contempo, ho potuto rileggere e dare un senso fresco e una consapevolezza maggiore ai miei genitori biologici che in condizioni difficili, attribuibili anche alle svariate precarietà del Brasile del tempo, possono aver provato nell’affrontare tale percorso.

I miei genitori biologici, con una scelta estrema, hanno deciso con tanto amore e coraggio di rinunciare a me regalandomi una possibilità di vita migliore; se pur dovendosi privare della nostra relazione.

Il mio percorso formativo è stato molto lungo e continua a esserlo; tre anni or sono ho deciso di continuare gli studi e approfondire le mie conoscenze in ambito clinico, intraprendendo una specializzazione di quattro anni in psicoterapia ad orientamento cognitivo – post razionalista.

Per raccontarvi, invece, qualcosa in più su di me e sulle mie passioni mi piacerebbe portare la vostra attenzione sulla foto nell’homepage dove pratico paracadutismo acrobatico.

Ho fatto per anni questo meraviglioso sport e come oramai avrete capito, anche questa passione mi ha portato ad approfondire il tema in campo psicologico: in effetti, nella tesi del triennio, ho cercato di dare un senso clinico a questo sport cercando di inquadrarlo dal punto di vista formativo.

Tesi interessante e a me molto cara; mi ha permesso di capire e approfondire maggiormente quanto l’uomo sia spinto a ricercare i propri limiti e provare a superarli.

Il paracadutismo mi ha regalato molto a livello fisico-emotivo. Esperienze da cui traggo beneficio nelle situazioni stressanti o nuove che mi si presentano nell’arco della vita.

Una chiave di volta che con una ventata di coraggio, potente e inebriante, mi aiuta ad affrontare gli imprevisti che mi si presentano nel vivere la quotidianità.

Continuando a raccontarmi mi piacerebbe poter condividere con voi un’altra mia grandissima passione: i tatuaggi.

Ormai da anni, coltivo questa passione che mi ha portato ad avere molti tatuaggi, principalmente raffiguranti farfalle e edera.

Rileggendo, con il senno di poi, i disegni sulla mia pelle, sono consapevole del fatto che tutto abbia un perché ben preciso.

Immagino le farfalle come quella parte della vita che richiede un movimento verso l’ignoto, volto al cambiamento e alla continua metamorfosi nella ricerca dei propri arcobaleni.

Rileggo, invece, la passione per l’edera come quelle radici simboliche che vado via via costruendo nella mia storia di vita dove, necessariamente, sono passata da un momento in cui facevo fatica a vederle e sentirle vicine.

Essere stata adottata è per me una parte di vita dolorosa e al contempo piena di significati importanti e di amore. Oggi questi sentimenti mi appartengono e non potrei più farne a meno.

Non sarei Carla se non avessi vissuto tutto quello che ho vissuto.

Le nostre ferite e le nostre conquiste fanno di noi quello che siamo e non potrebbe essere altrimenti: ho imparato, grazie ai miei studi e al mio percorso di psicoterapia personale, a vedere il rovescio della medaglia in ogni sofferenza e/o avversità cogliendo il bello e il maestoso mistero che ci conduce verso l’oltre e verso una nuova tappa della nostra vita.

Sono una donna che ama affrontare la vita in maniera diretta, anche se a volte, aimè, prendendo la strada più lunga e tortuosa, ma non mi pento del percorso fatto e voltandomi indietro sono fiera di me stessa.

Come avrete probabilmente intuito a questo punto del mio racconto: amo le sfide… Ho capito che portano sempre con loro un insegnamento prezioso che la vita ci dona nell’affrontarle.

La vita, mettendo sul nostro percorso diversi ostacoli, ci offre l’occasione, se pur con tante difficoltà e talvolta con notevoli sofferenze, di cogliere gli insegnamenti di cui abbiamo bisogno in quel determinato momento per passare oltre e fluire nel continuo movimento che la vita ci chiama a compiere per volteggiare come farfalle nel cielo.

Prendendo spunto dai preziosi consigli trasmessimi dalla mia cara nonna sin da piccola, ho imparato che per qualsiasi ricetta ben riuscita è necessaria una bella manciata di curiosità e quel giusto pizzico di follia.

A tal proposito, ho deciso di concentrare il mio lavoro e la mia professione accogliendo con estremo interesse le nuove evidenze scientifiche che mettono in primo piano l’utilizzo integrato della canapa, dei terpeni e dei cannabinoidi come appoggio alla psicoterapia.

In una visione ampia in cui la presa in carico delle persone vuol essere a 360 gradi e non potendo io stessa prescrivere farmaci come psicologa, mi avvalgo di medici prescrittori per quanto riguarda il possibile utilizzo dei cannabinoidi quali farmaci utili in molteplici disturbi e sofferenze che le persone riportano in terapia.

In sostanza amo passare dal buttarmi da un aereo, al fare ai ferri come mi ha insegnato la nonna, al preparare la pasta in casa alla vecchia maniera con il mattarello e tanto olio di gomito, al praticare trekking e arrampicate sportive in montagna.

La vita porta a continuare e talvolta a smettere le passioni che ci hanno accompagnato nel tempo, ma ritengo che, portandole sempre nel cuore e dandogli quel giusto significato nel nostro cammino personale, il bagaglio diventi più ricco e faccia di noi quello che siamo.

Da qualche tempo, nella continua ricerca di me stessa ho intrapreso un percorso di mindfulness grazie al quale concentrami più intensamente sul qui ed ora nel vivere la mia quotidianità.

In aggiunta, in questo periodo, per riallinearmi ulteriormente con il mio essere e con le mie radici Brasiliane ho deciso di dedicare parte del mio tempo alla crescita personale e allo sciamanesimo.

In questo percorso, sto riscoprendo l’importanza del dedicarsi con amore al fluire delle cose e degli eventi accogliendo con apertura quello che mi si presenta davanti lasciando andare pregiudizi, paure e condizionamenti culturali appresi sin da piccola. Un’esperienza che riecheggiava da diverso tempo in me ma che proprio a cause dei quei pregiudizi ho sempre accantonato e lasciato da parte.

Ogni cosa arriva esattamente quando deve arrivare; tutto ha un suo perché proprio arrivando in quel preciso momento, né un attimo prima né un attimo dopo.

Gli insegnamenti che traggo dallo sciamanesimo mi stanno aiutando ad accogliere cosa arriva e senza pormi domande, accettare con gratitudine il mio fluire nella bellezza dell’ignoto.

Tra l’altro, colgo l’occasione per chiedervi personalmente scusa per probabili errori ortografici o profusi di scrittura presenti nel sito; sono lievemente dislessica e pur avendo riletto più e più volte i testi, non ho voluto snaturare totalmente il mio essere Carla concedendomi il permesso di lasciarmi sfuggire alcune scorrettezze di scrittura senza vergogne evidenziandovi alcune difficoltà nella mia quotidianità.

Proprio come le farfalle che, dopo diverse vicissitudini, trasformazioni e varie metamorfosi, passando da bruchi a crisalidi, un giorno cominciano a volare con la loro bellezza e con la loro unicità: io vivo ogni momento con curiosità del nuovo e dell’ignoto cogliendo gli insegnamenti che la vita mi mette di fronte.

Mi piacerebbe poter condividere questo modo di approcciarsi alla vita con tutti voi.

In un ambiente collaborativo troveremo assieme un luogo in cui possiate sentirvi vivi, volare come farfalle nelle bellezze del mondo, assaporare il profumo dei fiori e affrontare con maggiore consapevolezza gioie e dolori con la padronanza di una strategia personale che voi stessi individuerete come quel mezzo efficace per sostenervi e accompagnarvi nella vostra quotidianità.

Voi soli siete gli autori del vostro mondo; in questo vostro percorso terapeutico io ho, soprattutto, il piacere di potervi accompagnare nella riscoperta della vostra unicità nel prendere il volo e nel proiettare la luce che voi soli sarete capaci di regalare all’universo.


Impara dai fiori a essere paziente, ad aspettare, perché i fiori lo sanno che dopo un gelido inverno arriva sempre la primavera.” (Ozpetek)

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farfalla su fiore